2006

2006

8 dicembre 2006
"MARIA SORGENTE DELLA BONTA"
Progetto del Gruppo Artisti U.C.A.I
Realizzazione di Riccardo Lamberti


“Maria Sorgente della Bontà” questo è il titolo del carro che L' 8 dicembre sfila per le strade di Torre del Greco, portando in trionfo la statua dell’Immacolata.
L’opera è stata realizzata da Riccardo Lamberti seguendo il progetto dei maestri dell’UCAI (Unione Cattolica artisti Italiani) Nicola Consiglio, Vincenzo Cirillo, Giacomo Fiorentino e Donato Frulio. Abbiamo chiesto al parroco della Basilica di Santa Croce, don Giosuè Lombardo, di spiegarci i significati teologici insiti nel progetto del carro. Come ha scelto il tema di quest’anno, che dà il titolo all’opera “Maria Sorgente della Bontà”? Ho tratto il titolo del carro dalla preghiera che conclude l’Enciclica di Papa Benedetto XVI “Deus Caritas Est”. Maria è la fonte della bontà che sgorga da Gesù e tutta la bontà che è in Lei viene da Suo figlio. Infatti, nel davanti del carro è rappresentato proprio Gesù risorto che si rivolge all’uomo. Tramite il meccanismo che permette alla statua dell’Immacolata di scendere verso la parte bassa del carro, ci sarà l’incontro di madre e figlio, per sottolineare che la bontà di Maria viene da Lui. Nella parte posteriore, poi, c’è una conchiglia che rappresenta il fonte battesimale, perché col battesimo la bontà divina entra nel cuore dell’uomo. Ai due lati ci sono gli stemmi del Pontefice e del cardinale Sepe. Non mancherà il motto “Post Fata Resurgo”, che, da sempre, accompagna Torre del Greco, risorta già una volta dalle ceneri grazie all’opera del Beato Vincenzo Romano, e che oggi ha bisogno di nuova forza e di nuova speranza. Quindi il carro di quest’anno vuole essere anche un simbolo per ridare speranza alla città, soprattutto dopo la spirale di violenza in cui sembra essere caduta? Sicuramente. Il carro dell’Immacolata è sempre stato il simbolo della fede del popolo torrese e quest’anno in particolare vuole donare speranza ad una città che ultimamente si è fatta trasportare nelle tenebre della violenza e dell’indifferenza. Già dal bozzetto si vedono i colori molto vivaci della speranza, un valore molto importante per l’uomo, sempre più lontano da Dio. La figura dell’Immacolata è, fin dal ‘500, al centro del culto del popolo torrese, che le ha fatto dono di numerosi gioielli e pietre preziose che ora ne adornano la corona e la figura nei giorni di festa. Ci sono ancora donazioni?
Ogni tanto c’è qualche devoto che esprime il desiderio di donare alla Madonna i suoi averi più preziosi, ma cerco di far desistere il fedele, perché andrebbero a finire nel tesoro della parrocchia e quindi costituirebbero una donazione inutile, quanto più che il corredo di gioielli dell’Immacolata è sempre lo stesso. Meglio avvicinarsi a Maria col cuore e con le opere della bontà che coi doni materiali.
Un filo di speranza e uno sguardo rivolto al cielo. Inizia così la giornata dell'otto di dicembre per il devoto torrese legato al culto dell'Immacolata. Sono le ore 3.00 del mattino quando si aprono le porte della Basilica di Santa Croce. Malgrado l'orario e il freddo  umido che cala sulla città, la gente già si riversa per le strade per porre il primo saluto a Maria  nella tradizionale celebrazione Eucaristica delle ore 4.30.
All'alba le condizioni meteorologiche  sembrano non promettere niente di buono. Il sole stenta a farsi vedere, ma un arcobaleno nel cielo accende le speranze di tanti devoti. Sono infatti, le ore 10.00 ed il sole con i suoi raggi illumina  e riscalda un cielo senza nuvole. L'immacolata può uscire in processione.
Il segnale arriva dalla Basilica di Santa Croce, che alle ore 10.15, apre la porta principale della Prepositura, lasciando intravedere ai migliaia di fedeli in piazza lo Stellario che oscilla armonioso sul capo della Vergine. Tutto sembra pronto.
I carri in miniatura escono dai "portoni", laboratori di costruzione nei giorni che precedono la festa, e si posizionano su via Salvator Noto, la congrega dell'Assunta si porta sulle gradinate della Basilica e la piazza gremita attende ansiosa l'uscita della Madonna.
Dal segnale dato da un antico campanello in argento, consegnato dal parroco Don Giosuè Lombardo nelle mani di Andrea D'Urzo, coordinatore della processione, il carro fra due ali di folla, e nel suono a festa delle campane della basilica esce trionfale a distanza di un anno.
La città sembra fermarsi quando la statua si innalza maestosa su tutta la costruzione votiva, come ad abbracciare tutto il popolo convenuto. Descrivere quei momenti è impossibile...Avvolto da un fragoroso applauso il carro in pendio scende le scale della Prepositura torrese. Torre del Greco può riabbracciare la sua patrona. Il voto che da 144 anni lega il popolo torrese all'Immacolata Concezione è stato rinnovato. Il carro progettato dall'U.C.A.I. e realizzato dal lavoro artigianale di Riccardo Lamberti sfila per le strade del centro storico portato a spalle da cinquecento portatori suddivisi in cinque gruppi. Alla dolce e materna presenza di Maria, in ogni angolo della città i torresi salutano la Vergine con il palpito del cuore. La folla sbuca da ogni parte mentre dai balconi rivestiti da coperte di damasco, di seta e di merletti, una pioggia di bigliettini e di petali di rosa ne saluta il passaggio.
Entusiasmo e commozione sono facilmente visibili sul volto degli abitanti di Via Circonvallazione che quest'anno, per la prima volta, dal lontano 1980 (anno del terremoto) hanno accolto il passaggio del carro.
Tante sono le persone che l'otto di dicembre ritornano a Torre del Greco per rendere omaggio alla Madonna. L'amore per l'Immacolata non può tenere lontano un devoto in questo solenne giorno di festa. Il campanile della Basilica segna le ore 16.00 quando il carro si ritrova in Piazza Santa Croce per far rientro in chiesa. Tanta è ancora la gente che accalca ogni angolo della piazza. Tutto il popolo si ritrova li per porre l'ultimo saluto alla "più bella delle creature". Anche il sole con i suoi raggi illumina il volto della Vergine. Il carro spinto dai volti esausti dei portatori risale la gradinata centrale. È il momento dell'ultimo saluto. È il momento in cui ogni persona affida nelle mani della Madonna le sue preghiere, le sue gioie, le sue sofferenze e le sue speranze; in quelle mani dove ogni pellegrino terreno cerca protezione, in quel tenero volto di Madre nostra e Madre delle Misericordie.

Giunto alla III edizione 
"L'Immacolata a Torre " a cura di Michele Tuoro ,
il supplemento del settimanale 
"Il torrese"per sfogliarlo clicca sulla foto