2015

8 dicembre 2015
Anno Santo della Misericordia 
"Maria, icona della tenerezza di Dio"
Progetto: Vincenzo Cirillo
Realizzazione: Riccardo Lamberti


Il titolo del 154° Carro trionfale  è « Maria,icona della tenerezza di Dio» , dedicato al tema della Misericordia ,accogliendo l’invito del Santo Padre Francesco (che quest’anno  ha indetto l’Anno Santo della misericordia) a riflettere sulla misericordia di Dio che teneramente, come un padre e come una madre, invita ogni figlio a non giudicare e a non condannare, ma a perdonare di vero cuore e ad amare senza misura. Di quest’amore viscerale, di questa tenerezza profonda, Maria Immacolata ne è immagine.
Il carro trionfale anche se molto semplice nelle linee e negli elementi decorativi, da un po’ di anni,è diventato ,una catechesi itinerante,una catechesi,un messaggio che passa per le strade della citta’e che vuole entrare nel cuore dei devoti dell’Immacolata.
Avviciniamoci ai segni e ai simboli del carro,iniziamo dall’intero castelletto ,dove poggera’ l’Immacolata,che è decorato da sette bassorilievi, quattro dei quali, più piccoli, ricoprono la base del carro e raffigurano i simboli dell’arte, della fede e della cultura torrese: il cuore, il corallo, la conchiglia e le perle.
Sulla parte posteriore del carro è posta la Porta Santa, segno del Giubileo Straordinario indetto da Papa Francesco, che si aprirà proprio l’8 dicembre 2015 e si concluderà il 20 novembre 2016.
Essa è simbolo del passaggio dalla morte alla vita, dal peccato alla grazia, dalle tenebre alla luce.
Sempre sul retro in prospettiva dalla Porta Santa, si vede il primo dei tre bassorilievi piu’ grandi,che decorano il carro trionfale.
Raffigura l’immagine di Gesù Buon Pastore che con estrema misericordia carica su di sé l’umanità.Gesù si carica sulle spalle una pecora, immagine dell’uomo smarrito. Egli tocca in profondità la carne dell’uomo e lo fa con amore tale da cambiargli la vita.
La lettura di questo bassorilievo, getta luce sugli altri due (posti ai lati del castelletto): la natività e la fuga in Egitto.
Ancora una volta è la “casa” di Nazareth, la famiglia di Gesù, che viene scelta come modello da seguire nella vita cristiana, nonostante le attuali sfide pastorali e le mille difficoltà che come Chiesa incontriamo tutti i giorni. Giuseppe e Maria, insieme con il figlio Gesù, hanno saputo vivere le gioie e le sofferenze della vita quotidiana, affrontando anche l’amarezza dell’esilio in terra straniera.
Contemplando la Sacra Famiglia di Nazareth, siamo invitati a guardare con gli occhi della misericordia, con gli occhi stessi di Gesù, le “periferie esistenziali” del nostro vivere quotidiano: la famiglia - minacciata nella sua natura dalle attuali politiche sociali e spesso messa alla prova dalla mancanza di lavoro e di prospettive future - e gli immigrati, costretti a richiedere asilo in terra straniera per sfuggire agli orrori della guerra.
L’intercessione della Madonna possa aprire il nostro cuore alla Misericordia del Padre che tutti accoglie e perdona. Il suo aiuto ci renda disponibili al dialogo, all’accoglienza, alla fratellanza evangelica.
L’angelo, posto sulla parte anteriore del carro,che reca l’Annunzio alla Vergine Maria, sia segno di sicura speranza: il Signore, nostro Padre, fascia le nostre ferite, dona libertà agli schiavi e ai prigionieri, consola coloro che sono afflitti, dona canto di lode a chi ha il cuore mesto, annunzia pace per chi confida in Lui.

8 DICEMBRE 2015

Anche  quest’anno cosi come avviene da centocinquantaquattro anni ,Torre del  Greco ha rinnovato il voto fatto dai nostri padri all’Immacolata , per  ricordare la grazia ricevuta nel 1861. Fu, infatti, l'immagine della  Vergine Maria che rivolta verso il Vesuvio dalla popolazione ormai  disperata, scongiurò una nuova catastrofe per la cittadina, già  duramente provata in precedenti eruzioni vulcaniche.
Da  allora Torre del Greco non ha mai interrotto, neanche durante il  periodo bellico e il terremoto del 1980, il suo omaggio a Maria.
La  «liturgia» della festa è iniziata il 30 novembre con la Novena ,ma la  festa vera e propria è iniziata qualche giorno prima col collocare la  statua della Madonna sul carro devotamente preparato.
L'Immagine  — adorna dei tradizionali paramenti trapunti in oro e argento,  arricchita da preziosi monili in corallo — è stata poggiata su un  apposito piedistallo alla sommità della costruzione votiva.
La  statua, munita di un apposito congegno, è stata durante la processione,  abilmente alzata ed abbassata a seconda delle esigenze del percorso.
Il  7 dicembre alle 14,00 nella Basilica di Santa Croce si è svolto uno dei  momenti più suggestivi, quando il carro dell’Immacolata al suo completo  è stato portato nella navata centrale (con una ardimentosa e  spericolata manovra) sulle spalle dei fedeli che, poco prima, con una  lotta a dir poco serrata si sono conquistati il posto dove lo sforzo e  la fatica fisica sono maggiori.
L'8  dicembre , mentre Papa Francesco apriva a Roma l’anno Giubilare della  Misericordia,a Torre del Greco si è rinnovato l’antico voto dei nostri  padri all’Immacolata.
Quest’anno  verra’ scritto nella storia della festa e sarà ricordato come una delle  processioni piu’ lunghe e piu’ movimentate di sempre ,ricca di colpi di  scena,ma allo stesso tempo molto emozionante .
Il  carro trionfale dell’Immacolata è uscito dalla Basilica alle 10,45  accompagnato dagli applausi della folla — assiepata numerosissima sulle  gradinate ,nella piazza antistante e nelle vie limitrofe — ed ha  iniziato il percorso tradizionale preceduto dalla Banda Musicale ACMT  Associazione Musicale Culturale Torrese,dalla Congrega della  SS.Assunta,dai Gonfaloni di altre associazioni mariane, invece al  seguito autorita' civili e militari con il gonfalone della citta' e  numerosi carri in miniatura dell'Immacolata realizzati dal Laboratorio  Autogestito Carri in miniatura Immacolata 2015 di Via Comizi ,dai  Portoni Strade Adiacenti,dalle Parrocchie Limitrofe ,dai Ragazzi dei  Quartieri torresi.
Così ha inizio la processione (in una marea di persone che oserei chiamare "il popolo dell'Immacolata") per
via  S.Noto,via Roma,via V.Veneto,via I trv.V.Veneto,Corso Avezzana,piazza  Martiri d'Africa,via G.Marconi,via Circonvallazione(dove davanti alla  caserma dei Carabinieri c’è stato un omaggio all’Immacolata,scandito  dalle note dell’inno di Mameli,cantato dai numerosi presenti),per Corso  V.Emanuele (fino a Palazzo Vallelonga),e per via D.Colamarino,Largo  Santissimo,piazza S.Croce,via e Rampa Comizi,Largo S.Maria,via  Fontana,via Liberta',via Col.Pica,via Mons.F.Romano,via C.Battisti,via  Calastro( qui davanti alla sede della Capitaneria di Porto e al  distaccamento dei Vigili del Fuoco altro omaggio all’Immacolata da parte  dei militari della Marina con tradizionale suono della sirena  portuale).
Si  è giunti cosi a Spiaggia del Fronte ,all’altezza della banchina del  Porto ,per il tradizionale omaggio a tutti gli uomini del mare.
Come  da programma per il protrarsi dei lavori di restyling su Corso  Garibaldi ,la processione è dovuta ritornare indietro per via Calastro e  doveva oltrepassare il sottopasso ferrovario vicino ai cantieri  palomba.
Ma  qui un imprevisto, il ponte piu’ alto e curvo e il piazzale dopo ,dove  doveva transitare la processione è pieno di auto in sosta (non entriamo  nel merito di chi siano le colpe),e dopo una consultazione tra le  autorita’ civili,religiose e forze dell’ordine si decide di oltrepassare  l’altro ponte piu’basso (alto circa piu’ o meno 4 metri ma con la  strada in salita di via ferrovia si abbassa a m 3,80).
Sembra  che il carro con l’Immacolata(alto circa m 4:00 con l’Immacolata  abbassata al massimo) possa farcela,ma è tutto vano ,si tocca e non  passa, tra lo stupore e il dispiace dei fedeli che assiepavano via  ferrovia.
Quindi  si ritorna indietro per via Calastro,via Cesare Battisti,via Monsignor  Felice Romano,dove si ricongiunge al resto della processione.
Si  continua per via col.Pica,via Fontana,Corso Cavour (ndr dove mancava  dal 2004), via XX Settembre(qui come ogni anno ha luogo il tradizionale  volo dei colombi bianchi).
Sono  le ore 16:55 quando inizia fare buio e si giunge in Piazza Luigi  Palomba all’altezza della Chiesa del Carmine,dopo la fermata  obbligatoria all’incrocio con via Gaetano de Bottis ,si percorre Corso  Umberto I ,via Beato Vincenzo Romano e dopo aver sostato all’incrocio  con via Falanga,si arriva in Piazza Santa Croce alle 17:35.
Qui  l’Immacolata viene innalzata sul suo carro trionfale per salutare i  suoi figli di Torre del Greco,mentre il Parroco Don Giosue’  Lombardo,raccoglie tutti i presenti in preghiera e impartisce la solenne  benedizione a tutti.
Il  Carro durante il suo percorso, come ogni anno, è stato salutato da  tantissima folla esultante piu’ numerosa degli altri anni, dai balconi  decorati con antiche coperte pregiate e lancio di bigliettini colorati  con preghiere per la Madonna, da fuochi d’artificio e da omaggi  floreali, e dopo un giro di circa 7 ore(ndr mai successo nella storia  ultrasecolare della festa), alle 17:50 circa il carro trionfale  dell’Immacolata è rientrato in Basilica in un’atmosfera  suggestiva,affascinante ed incantevole.  È il momento del saluto,  dell’arrivederci, dell’ultima preghiera, dell’ultima lacrima…W Maria.
Alla  festa dell’Immacolata, non solo religiosa ma anche popolare, ha  concorso tutta la città,a cui si aggiungono i molti torresi residenti in  altre città, italiane ed estere, che sono tornati a Torre proprio in  coincidenza con la festa dell'Immacolata dell'8 dicembre.
La  festa oltre ad osservare il culto vero e proprio, rispetta quella parte  di folklore e tradizione che qui ha radici profonde e trova ancora  rispondenza sincera.
Terminata  la processione il carro, che quest'anno è dedicato al Giubileo della  Misericordia indetto da Papa Francesco, rimarrà in esposizione per altri  otto giorni(ndr fino al 16 dicembre).
La  Basilica, che accoglie il carro votivo, fu fondata dal Beato Vincenzo  Romano nel 1796 con l'aiuto concreto di tutti i torresi che prestarono  la loro forza lavoro, oltre ad adoperarsi fattivamente nel recupero di  oboli ed offerte.
E  la volontà collettiva fu tale che, ben presto, Torre riedificò la  Basilica sul luogo della precedente di età cinquecentesca distrutta  dall'eruzione del 15 giugno 1794. Solo il campanile si salvò, rimanendo  però in parte sommerso ed oggi costituisce una attrattiva anche  turistica essendo l'unico campanile, in Italia, più basso della chiesa.
La  Basilica Pontificia — che fu visitata da Pio IX nel 14 settembre del  1849, quando durante la breve e gloriosa rivoluzione romana sì rifugiò  presso il re di Napoli, e da Giovanni Paolo II nel 11 novembre 1990 è  oggi retta da Don Giosuè Lombardo, coadiuvato da Don Domenico  Panariello.