1995

1995

8 dicembre 1995
"MARIA LA MASSIMA ESPRESSIONE DEL GENIO FEMMINILE"
Progetto di Franco Cutolo
Realizzazione di Vincenzo junior Sorrentino


L'esaltazione del valore fondamentale della donna trae origine dalla procreazione e dall'educazione, di cui ella è responsabile per la famiglia e per la società.
La parte posteriore del carro rappresenta la scena principale: una donna che abbraccia il suo bambino, dopo aver lasciato delle preziose vesti ai suoi piedi.
Ai lati della donna due libri aperti, nelle cui pagine si possono leggere brani della lettera di Giovanni Paolo II alle donne e versetti della Prima Lettera di Paolo Apostolo a Timoteo (2,9).
La Madonna trionfa su di un fastoso trono barocco a significare la gratitudine dell'umanità a Colei che, come Madre di Gesù, è la massima espressióne della donna.
Per realizzare il tema l'artista  ha voluto richiamarsi al barocchismo, che negli ultimi anni si era un po' perso.

LA CELEBRAZIONE DELL'8 DICEMBRE
Erano due anni che per il maltempo la processione dell'8 dicembre era stata rinviata. Figurarsi, quindi, la gioia dei torresi quando ieri mattina si son trovati al risveglio un cielo terso. «La Madonna vuole uscire» è stato il commento di tutti. E così si è rinnovata una tradizione nata nel 1862 quando per la prima volta l'Immacolata fu portata in processione. Tutto nacque l'8 dicembre dell'anno prima. Fu l'inizio di una nuova eruzione del Vesuvio ed i torresi implorarono la Vergine perché la lava rispar-
miasse la città. La lava si arrestò e da allora quello è il giorno del ringraziamento. Ed oggi che, forse esageratamente, il Vesuvio torna ad essere il grande spauracchio, ecco che Torre del Greco riscende in piazza per chiedere protezione.
Piazza Santa Croce già alle 9 è gremita di gente. C'è chi, per un posto in prima fila, ha atteso per due ore in piedi. Puntuale, alle 10, il portale della basilica si apre. Il carro, lungo dieci metri, è portato a spalle da quattrocento uomini, in rigoroso camice bianco, suddivisi in quattro gruppi che si alternano sotto le possenti travi in legno. Tra i portatori c'è chi da oltre cinquantanni offre
la propria spalla. Sono «cinquantenari» Franco Esposito, detto «a' malatella»; Raimondo Formisano, «o' cozzecaro»; Giacomo Russo, «a' sciuscella» e Michele Maria, «o' calabrese».
Ruolo importante anche per chi suona la campanella che detta i tempi ai portatori. Gli squilli sono tre. Al primo, i portatori mettono la spalla sotto il carro, al secondo lo alzano, al terzo si cammina. Da tre anni la campanella è nelle mani del giovane Andrea D'Urzo. E sempre a un giovane, Franco Cutolo, è toccato il compito di progettare il carro, intitolato «Maria, massima espressione del genio femminile».

Per leggere l'articolo apparso sulla Rivista nazionale Campania Felix in cui è riproposto il carro dell'Immacolata di Franco Cutolo clicca qui.