2018

8 dicembre 2018

"Admirabili Dei Providentia"

Idea e progettazione: Don Nico Panariello - Andrea Martino

Realizzazione: Riccardo Lamberti 

Sculture: Aniello Gaudino


Il segno della ricorrenza cosi' vicina alla nostra Festa dell'Immacolata è stato dato mercoledi 19 settembre con l'esposizione nella Basilica di Santa Croce di Torre del Greco,(così come da tradizione nel giorno di San Gennaro) del Progetto del Carro trionfale dell'Immacolata 2018.
L'esposizione è avvenuta 12 settimane prima della festa dell'Immacolata, quando ha inizio il ciclo dei dodici sabati di preghiera per la preparazione alla celebrazione dell’Immacolata dell'8 dicembre.
Il 157° progetto del Carro è stato ideato e progettato dalle mani del viceparroco della Basilica di Santa Croce ,Don Domenico Panariello e da Andrea Martino.
Le sculture saranno dell’artista torrese Aniello Gaudino,già noto  per aver realizzato i pastorelli Giacinta e Francesco e il San Giuseppe sul carro del 2017.
Invece come avviene dal 1998 a Riccardo Lamberti sara' affidata la realizzazione materiale dell'intera struttura del Carro.
Il carro trionfale anche se molto semplice nelle linee e negli elementi decorativi, da un po’ di anni,è diventato ,una catechesi itinerante,una catechesi,un messaggio che passa per le strade della citta’e che vuole entrare nel cuore dei devoti dell’Immacolata.
 Il titolo del Carro Trionfale dell’Immacolata 2018 è Admirabili Dei Providentia e non poteva essere diversamente in quest’anno di particolare grazia per la prossima Canonizzazione del Parroco Santo Vincenzo Romano, figlio di questa terra benedetta di Torre del Greco e devotissimo di Maria Immacolata.
Don Domenico Panariello,vice parroco della Basilica di Santa Croce in Torre del Greco (Napoli) dal 10 luglio 2012 ,ci illustra la simbologia del prossimo carro trionfale 2018:
 “Admirabili Dei Providentia è il nostro inno di lode alla Santissima Trinità che ha benevolmente concesso alla nostra generazione la gioia di conoscere il giorno e l’ora della esaltazione di Vincenzo Romano, quella gioia che per più d’un secolo l’umile voce dei nostri padri aveva osato chiedere in preghiera.
Ma più nello specifico, Admirabili Dei Providentia fa riferimento all’iscrizione voluta da San Vincenzo sul portale centrale della Basilica ricostruita dopo l’eruzione del 1794 (rappresentata dal castelletto del carro trionfale, con le statue dei santi Gennaro ed Elena) a testimonianza del fatto che, quale primo e reale miracolo da ascrivere all’intercessione di don Vincenzo Romano, la Divina Provvidenza ha guidato e sorretto le mani de lu prevete faticatore, che prima ancora di ricostruire la chiesa, desiderava ricostruire il tessuto sociale della città.
San Vincenzo infatti – durante l’esecuzione dei lavori di rifacimento della chiesa – era fortemente convinto che proprio la Divina Provvidenza l’aveva guidato nell’edificare la casa, sostenendo gli sforzi e le fatiche dei costruttori e proprio quella stessa Divina Volontà avrebbe completato nel tempo la sua opera.
Testimone muto di tanta laboriosità fu il Campanile della vecchia chiesa (raffigurato dalla cornice del carro a pianta ottagonale e con chiari riferimenti ai materiali di costruzione dello stesso campanile: lastre di piperno e mattoncini in laterizio), rimasto in piedi – quale segno di speranza e di rinascita – dopo l’eruzione.
Tuttavia, se è vero quanto affermato, l’intelligenza della fede ci porta a comprendere che il mistero della Ammirabile Provvidenza di Dio - che dà inizio ad una opera, che la continua nel tempo e che la porta a compimento - non riguarda soltanto la costruzione della Basilica di Santa Croce, né tantomeno riguarda la sola vita di san Vincenzo Romano. Essa, sin dalla pienezza dei tempi, coinvolge tutti gli uomini e giunge fino a noi.
Leggendo pertanto la simbologia del Carro Trionfale 2018 a partire dal simulacro della Beata Vergine Maria comprendiamo che:
1. Per dare inizio all’opera della redenzione Dio Padre nella pienezza dei tempi ha mandato il suo Figlio Gesù, nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare noi che eravamo schiavi della legge (cfr. Lettera ai Galati 4,4) al fine di renderci tutti santi ed immacolati di fronte a lui nella carità (cfr. Lettera agli Efesini 1,4) (Il simulacro della Immacolata Concezione di Maria issato sul castelletto del carro ci ricorda il progetto di salvezza di Dio, al quale Ella stessa è stata chiamata a collaborare e a cui ha risposto con il suo “Eccomi”).
2. Guardando alla poppa del Carro Trionfale, raffigurante la cosiddetta sciabica, azione evangelizzatrice ad opera di San Vincenzo Romano, quale segno precursore della chiesa in uscita (portale della Basilica aperto verso l’esterno) verso le periferie esistenziali e attenta alle categorie più deboli (bambino e vecchio pescatore), si comprende come questa stessa opera di Dio, questo suo disegno di salvezza, continua nel tempo, nella chiesa e nella vita dei santi, grazie all’effusione dello Spirito del Risorto (7 fiamme stilizzate che corrispondono ai 7 doni dello Spirito Santo: Scienza, Sapienza, Consiglio, Intelletto, Fortezza, Pietà, Timor di Dio) che accompagna l’uomo di ieri, di oggi e di domani e lo infiamma proprio nella sua missione evangelizzatrice.
Perciò, come Gesù passando lungo il mare di Galilea chiamò i pescatori a seguirlo, come San Vincenzo Romano chiamò continuamente a conversione il popolo torrese, così anche noi, Chiesa, Popolo in cammino, siamo chiamati a rendere ragione della nostra fede e a testimoniarla, sostenuti dallo Spirito Santo, secondo il comandamento dell’amore.
3. Infine, portando il nostro sguardo alla prua del Carro Trionfale, rappresentante Piazza San Pietro (colonnato di Gian Lorenzo Bernini e le due fontane gemelle), il nostro cuore è immediatamente proiettato nel giorno tanto atteso della canonizzazione di Vincenzo Romano. Piazza San Pietro, luogo simbolo della cristianità, ricorda alla nostra mente e al nostro cuore il fine ultimo del nostro pensare, del nostro parlare e del nostro agire cristiano: la santità.
Dio, infatti, ha tanto amato il mondo da mandare il Suo Unigenito Figlio, non per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvo, ossia santo, per mezzo di Lui.
Perciò, come il 14 Ottobre 2018 rappresenta il compimento del disegno provvidenziale di salvezza nella vita di San Vincenzo Romano, così verrà il giorno in cui anche noi, devotissimi figli del Parroco Santo e della Beata Vergine Maria, al compimento della nostra vita, saremo dinanzi a Dio, santi tra i santi.”

8 dicembre
La mattina dell’8 dicembre Torre del greco si è svegliata con pioggia e raffiche di vento e la processione del Carro trionfale dell’Immacolata è stata posticipata alla domenica successiva .
Come da previsio­ni. ha cominciato a piovere fin dalle 6:00 e se gli anni precedenti già dalle 9:00 la piazza Santa Croce cominciava a riempirsi di fede­li, quella mattina era vuota. Per strada e sul social tutti si chiedevano se la Madonna sarebbe uscita, ma che non sarebbe accaduto era nell'aria. La messa dei portato­ri di solito al via alle 8.30. è sta­ta spostata alle 9:00 e ancora nulla era stato ufficializzato. Durante la cerimonia, il parroco don Gio­suè Lombardo ha ricordato le vittime di Genova, in particola­re Antonio Stazione che era por­tatore. Alla fine della messa era previsto un summit tra Comu­ne,Forze dell’ordine, e la Chiesa. Ma dopo la benedi­zione pioveva. Erano le 10.15 quando dal pulpi­to don Giosuè ha annunciato “Non credo ci sia bisogno del summit, piove e il car­ro non può uscire.
Che il carro non uscis­se da Santa Croce il giorno stes­so della festa non accadeva dal 2012. Se il tempo sarà clemente, la tradizione processione si terrà il 9 dicembre, altrimenti la prima domenica di sereno. La macchina organizzativa e il pia­no traffico infatti, resteranno in moto per ulteriori necessità du­rante le successive domeniche (16 e 23 dicembre) e per il 26 giorno di Santo Stefano.
Una sola volta nella storia a causa del maltempo la processione è stata rimandata di domenica in domenica fino a Santo Stefano :era il 1959.
Il popolo vede l’Immacolata Concezione come una Madre e sente di vive­re da 157 anni sotto la Sua pro­tezione non solo dal Vesuvio ma da ogni disgrazia.
Questo anno c’è stata  la gioia per la canonizzazio­ne del Beato Vincenzo Romano, (santificato il 14 ottobre scorso da Papa Francesco a San Pietro) per cui  è stato indetto dalla Penitenziaria Apostolica un anno giubilare,nel giorno della festa che resta fissata al 29 novembre di ogni anno, fino al 29 novembre 2019 in cui sarà possibile ottenere l’indulgenza plenaria per i pellegrini che si recheranno in chiesa e che parteciperanno devotamente alle celebrazioni giubilari o sosteranno davanti alle spoglie del Santo.
 
9 dicembre
Giornata movimentata domenica 9 dicembre a Torre del Greco per la tradizionale processione dell'Immacolata, che si rinnova ogni 8 dicembre da 157 anni ma che già era stata rimandata saba­to 8 per maltempo.
La mattinata si presentava con un cielo sereno e che auspicava una bellissima giornata di festa per il popolo torrese.
Dopo la messa per i portatori in Basilica, alle 9.30 il parroco don Giosuè Lombardo ha annunciato l'immi­nente uscita del carro trionfale dell’Immacolata dedicato questo anno a San Vincenzo Roma­no.
Alle 9.55 circa il carro varcava la porta centrale della Basilica di S.Croce ,portato a spalla da un centinaio di uomini,divisi in 5 gruppi con fasce colorate.(ndr un totale di 500 portatori circa,che si alterneranno durante la processione secondo un programma scritto.)
L’Immacolata con il suo carro è scesa dal sagrato della chiesa illuminata da un raggio di sole,in un bagno di folla, migliaia i fedeli, tra cui torresi emigrati rientrati proprio per la festa.
La lunga processione era preceduta  dalla banda musicale ACMT,dalla Congrega SS.Assunta,dai gonfaloni di  alcune associazioni religiose,e dalle autorità ecclesiastiche, mentre a seguito del carro trionfale ,il gonfalone del comune di Torre del Greco,con le autorità civili e militari e dietro 10 piccoli carri in miniatura dell’Immacolata realizzati da bimbi, ragazzi e donne.
Tra fuochi d’artificio, preghiere e canti la processione proseguiva il suo percorso , ma arrivati in piazza Martiri D'Africa è cominciato a piovere.
Dopo un attimo di panico , si è cercato di tutelare soprattutto la statua dell’Immacolata ,infatti alcuni residenti hanno cominciato a lanciare dai balconi teli e ombrel­loni per proteggere la Madonna.

Dopo alcuni minuti la pioggia sembrava aver smesso e così si è continuato il percorso,per poi arrestarsi nuovamente in via Diego Colamarino dove, dopo un summit tra i parroci e le forze dell'ordine si è deciso di far rien­trare il carro in Basilica .

Erano le 12.15 quando la processione è giunta in piazza S.Croce  piena di fedeli .

Qui l’Immacolata è stata innalzata sul suo carro trionfale per salutare i suoi figli di Torre del Greco,mentre il Vicario Parrocchiale Don Domenico Panariello,ha raccolto tutti i presenti in preghiera e impartito la solenne benedizione a tutti.
Commovente, come sempre, il momento del rientro in Basilica poco prima delle 12.30 tra gli applausi dei fedeli in festa le cui voci si sono unite nel grido: “W Maria”.
È il momento del saluto, dell’arrivederci, dell’ultima preghiera, dell’ultima lacrima…W Maria.
Il carro trionfale in un giro brevissimo non ha toccato alcune zone come l'area portua­le: via Fontana, corso Garibaldi, via XX Settembre e Piazza Luigi Palomba.
L’unico precedente nella storia della festa di una processione cosi breve è stato domenica 13 dicembre 1987 ,(ndr anche quella volta l’8 dicembre era maltempo,e il tutto fù posticipato alla domenica successiva)infatti anche all’epoca il carro trionfale all'altezza di via Diego Colamarino rientrò subito in Chiesa per la pioggia incessante.
Come da tradizione il carro trionfale dell’Immacolata è rimasto in esposizione in Basilica fino al 16 dicembre per celebrare l’Ottavario in onore della Madonna.