Mostra Carri In Miniatura

  • Congrega di Maria SS. Assunta
  • Mostra Carri in miniatura
  • L’associazione "Oratorio Don Bosco - Basilica Pontificia di Santa Croce

L'ex U.C.O Maria SS.Assunta ha organizzato la Mostra dei carri in miniatura dell'Immacolata dal 1993 al 2011.

LE ORIGINI STORICHE DAL 1610

La costituzione della congrega di Maria SS. Assunta

L'U.C.O. Maria SS. Maria Assunta, come mostreremo, è la moderna continuazione dell'antica congrega dell'Assunta.
La congrega dell'Assunta deve la sua origine allo zelo e all'opera evangelizzatrice del padre gesuita Francesco Pavone (Catanzaro 1569 - Napoli 1637). Nel 1610, a seguito di una missione a Torre del Greco, il gesuita, corrisposto da una già radicata devozione mariana, fondò il sodalizio dell'Assunta.
La prima sede, dell'oratorio fu presso l'abitazione di Tommaso Di Donna, posta nella strada detta "alii Palomba", strada che si diramava ad un lato dell'antico Conservatorio dell'Immacolata Concezione, oggi chiesa del SS. Sacramento e S. Michele Arcangelo.
A causa dell'elevato prezzo di locazione imposto dal Di Donna, nel maggio del 1618 la congrega acquistò a pochi passi dalla Parrocchia di Santa Croce un terreno dove fu edificata la chiesa di "Maria SS. Assunta in ciclo", di cui lo storico Francesco Balzano ci dice che era detta "l'oratorio".
La congrega, costituita da soli uomini, era disciplinata dalle regole dategli dal fondatore, anche se in seguito furono riviste. Gli iscritti si radunavano ogni domenica e nelle feste di precetto per accostarsi ai Sacramenti; incontri di catechesi avvenivano per i fanciulli che si preparavano a ricevere l'Eucaristia.
Già da questo aspetto si evidenzia l'importanza che tale congrega ha avuto, ovviamente assieme ad altre, per Torre del Greco e non solo.
Le confraternite e i pii sodalizi che riunivano più persone, magari avendo in comune un determinato lavoro, assumono un ruolo fondamentale nella vita religiosa ma anche in quella sociale. Ritrovarsi in congrega era la giusta occasione per nutrirsi dei sani insegnamenti evangelici, ma anche di formare una sola e solidale famiglia dove si aiutavano le persone bisognose. Il consolidamento delle opere di misericordia, come il sostentamento dei vecchi e dei malati, anticipa quella provvidenza sociale che oggi è ben radicata nel nostro stato democratico.
La congrega era detta "di sacco", perché i confratelli vestivano un sacco ruvido; solo nel 1688 fu concesso di poter indossare al di sopra del sacco la mezzetta di colore celeste.
Nel corso dei secoli, diversi sono stati i superiori e i padri spirituali che, assieme a governatori laici, si sono succeduti alla guida della congrega.
Nel 1628 superiore della congrega era Mario Balzano; mentre nel 1682 risulta retta dal sacerdote Domenico Villano.
Nel 1695 il Cardinale Cantelmo stabilì che il superiore dei congregati dovesse essere un prete secolare di Torre e non un religioso; per tale incarico fu designato il sacerdote Ignazio Sorrentino (1663-1735) che fra l'altro fu uno studioso di vulcanologia e pubblicò importanti testi in cui descrisse i fenomeni eruttivi del Vesuvio.
Il sacerdote Carmine Ruggiero risulta rettore nell'anno 1748.
Da una lapide constatiamo che prima del 1790 superiore era Gaetano De Bottis (1721 - Napoli 1790) che fu uomo di cultura e per volere di re Ferdinando IV insegnò presso l'Università di Napoli; a questi successe il sacerdote Vincenzo Romano (1751-1831). Di questi, il più illustre figlio di Torre, dichiarato Beato il 17 novembre 1963 da Papa Paolo VI, ci limitiamo solo a riportare il testo della lapide prima citata che in breve riassume il rapporto che Vincenzo Romano ebbe con la Congrega dell'Assunta:

D.O.M.
IL VEN. VINCENZO ROMANO COLSE I PRIMI GERMI DI PIETÀ
IN QUESTO SODALIZIO
DELLA S.S. VERGINE ASSUNTA NEI CIELI
QUIVI RICEVETTE LA PRIMA VOLTA
IL PANE DEGLI ANGELI
NE FU ZELATISSIMO PADRE SPIRITUALE
SUCCEDENDO A GAETANO DE BOTTIS NEL 1790
FINO A QUANDO FU ELETTO
PARROCO DI SANTA CROCE NEL 1799
LASCIANDO ESEMPI DI UN APOSTOLATO
SECOLARMENTE FECONDO
Corpus Domini 1937 E.F. XV

Un'altra lapide, posta al lato apposto della precedente, reca i nomi di altri due padri superiori, di cui il primo è documentato nel 1850:

D.O.M.
SI TRAMANDATO AI POSTERI I NOMI DI SALVATORE CAROTENUTO
E
CAN. PRINCIPIO PALOMBA ZELANTI PADRI SPIRITUALI DI
QUESTO SACRO SODALIZIO
OGGETTO DI LORO CURE LONGAMINI
PROMOSSERO IL LUSTRO DI QUESTO TEMPIO
CUI ASSEGNARONO LEGATI
PER LO SPLENDORE DEL CULTO
E PER IL SUFFRAGIO DEI CONFRATELLI
Corpus Domini 1937 E.F. XV

Dalla dedica incisa su una pisside in argento, ora conservata nel museo della Basilica di Santa Croce, leggiamo: "A devozione di Placido Luise superiore 1862".
Con gli anni '40 dello scorso secolo secolo inizia il periodo di crisi della congrega, ed a volte appare quasi inesistente; la chiesa, aperta al culto, prosegue a svolgere un utile servizio pastorale per mezzo dei suoi rettori.
Nella metà del secolo scorso secolo rettore fu il sacerdote Lucio Porzio (1889-1962) a cui successe don Vincenzo Oliviero. Con la nomina di quest'ultimo a parroco della SS. Annunziata, la chiesa fu retta dai parroci di Santa Croce, Mons. Stefano Perna (1949-1972) ,Don Rocco Borriello(1972-1981),Don Onofrio Langella(1981-2002).
Successivamente Mons. Francesco Sannino (1928-1993) ne è stato rettore. Nel 1991 la congrega ufficialmente mai estinta, riprende le attività con la nuova formula dell'Unione Cattolica Operaia e con la consapevolezza dei legami con le origini.
Attualmente il parroco di Santa Croce, Don Giosuè Lombardo regge la chiesa. Anche se l'Eucarestia viene celebrata solo in alcune solennità, l'oratorio non ha perso l'originale funzione, poiché accoglie alcune delle attività parrocchiali di Santa Croce.

L'AVVIO DI UNA NUOVA STAGIONE

Dal declino della congrega alla rinascita dell'U.C.O.

Negli anni quaranta di questo secolo si può collocare storicamente l'inizio di una sempre più crescente crisi della congrega dell'Assunta. In verità non siamo in grado di riportare le precise cause di tale declino, ne tantomeno possiamo dare frettolosi giudizi. Sul piano interno o se vogliamo su quello propriamente spirituale la congrega non opera. Solo per la processione della Madonna, che restava sempre valida nella sua edificante funzione, si radunavano "veri" e "pseudi" congregati: persone che vestivano le insigne della congrega e partecipavano alla processione.
La devozione alla Madonna Assunta continuava e si accresceva ad opera dei rettori che si alternavano nella guida della chiesa. Quando rettori furono i parroci di S. Croce si ha una fase di stasi. La congrega infatti non tenta nessuno sforzo per ricompattarsi, anzi per motivi pastorali anche la processione del 15 agosto iniziò a tenersi saltuariamente.
Con la nomina negli anni settanta di Mons. Francesco Sannino a rettore, la chiesa è regolarmente aperta al culto e in modo solenne si celebra la ricorrenza del 15 agosto.
Il 23 novembre 1980 segna l'inizio di un'altra brutta pagina per la chiesa dell'Assunta. Nella sera di quel giorno un terremoto scuote il Napoletano; l'antica chiesa dell'Assunta resta gravemente danneggiata dal sisma e chiusa perché dichiarata inagibile; la famiglia dei fedeli e dei congreganti si disperde ulteriormente, anche se per rispondere alla devozione popolare le immagini sacre vengono esposte al culto nella vicina chiesa di S. Maria di Costantinopoli.
Il sisma sembrava provare la morte della secolare congrega o quanto meno che la religiosità e la tradizione fosse stata relegata nel dimenticatoio.
Invece, con i restauri della chiesa seguiti dopo un decennio dal terremoto e inaugurata il 23 giugno 1990, tutto si preparava a rinascere; anche la congrega inizia a ricompattarsi con una dovuta e importante trasformazione.
Riproponiamo parti di una articolo da "II Notiziario" del settembre 1992 a firma dell'alierà rettore Mons. Sannino, il quale compie un resoconto della festa svoltasi nel mese precedente. «Dal 1990... la chiesa dell'Assunta in via Comili è ritornata ad essere nel mese di agosto un vero centro di culto marìano. Per ben 10 giorni (novenario e solennità) si parla con impegno di Maria, si prega con fede Cristo, figlio di Maria, la si canta e si onora...
Forse è il caso di riparlare di religiosità popolare, ma questa volta educata e chizzata e perciò con il carisma dell'ortodossia, se i fedeli fanno a gara nell'offrire alla Vergine santa fiori spirituali e materiali e se l'Unione Cattolica Operaia, che porta il suo nome, è entusiasta a preparare la sua festa esterna.
La riscoperta di questa festa di mezz'agosto è un po' di ordine generale..., ma il fenomeno locale è quello di un risveglio dopo un periodo di stasi e di silenzio... Ora questo tempietto... richiama tanti fedeli da ogni parte della città e si rianima, come nei secoli passati, quando una gloriosa congrega composta da intellettuali e da sacerdoti aveva il compito di tramandare l'antico culto alla Vergine Assunta...».
In questo scritto si parla anche dell'U.C.O.; ma procediamo per gradi.
Già dagli anni settanta e ottanta un gruppo di persone, in modo spontaneo, si ritrovavano per non far passare sottovoce il giorno della festa della Madonna ed organizzarlo nel modo più solenne. Specie con l'apertura della ristrutturata chiesa il loro operato fu in diversi modi sempre più incoraggiato, anche con il ripristino della processione.
Queste persone non apparivano per caso, anche perché per l'adempimento dei progetti di Dio nulla accade per caso. Queste persone erano mosse da una comune devozione verso la Madonna: erano figli e nipoti di congregati e provenivano dagli antichi quartieri del centro, dal cuore della città.
In data 8 luglio 1991, con il piacere del rettore Sannino e l'interessamento del sacerdote Nicola Longobardo,  indirizzò alla curia di Napoli il suo favorevole consenso in merito all'intenzione di alcune persone di fondare un "Unione Operaia".
Ciò rispondeva pienamente alle esigenze della chiesa universale e alla moderna concezione dell'azione dei cattolici nel mondo. Fin dall'enciclica "Rerum Novarum" promulgata il 15 maggio 1891 da Papa Leone XIII, la Chiesa auspica una moderna formula di associazionismo dei lavoratori cattolici, e vede gli stessi attivamente impegnati nel sociale. Naturalmente, tutto ciò gratifica l'opera secolare dei pii sodalizi e delle congreghe in cui, già per il passato, si attuava una compattezza civile, utile anche per l'acquisizione dei diritti nel campo del lavoro.
Il gruppo di persone, che costituirono i soci fondatori dell'U.C.O., era composto da: Pietro Accardo, Raimondo Acampora, Raffaele Accardo, Raimondo Formisano, Galliano Pasquale, Gerardo Montella, Giuseppe Montella, Salvatore Montella, Emiddio Ricciardi, Raffaele Petti e Vincenzo Caro Esposito. Questi, guidati dai sacerdoti, escogitano e avviano questa nuova formula di associazionismo che tuttora serba un vivo ricordo dell'insegnamento dei padri.
La Curia arcivescovile di Napoli da il suo favorevole consenso e il 26 ottobre dello stesso anno nella sede sociale in Via Teatro, alla presenza di delegati del Consiglio Diocesano per le Unioni Cattoliche Operaie, avviene l'elezione del consiglio direttivo dell'U.C.O. Maria SS. Assunta.
L'U.C.O. subito riorganizza l'antica congrega. Nell'Aprile del 1992 presso la chiesa dell'Assunta, alla presenza dei delegati arcivescovili, di autorità religiose, civili e di una folla orgogliosa e compiacente avviene la benedizione del nuovo labaro della congrega dell'Assunta, che quindi è ufficialmente ripristinata.
Legati alla tradizione
Nelle attività dell'U.C.O. Maria SS. Assunta non mancano particolare momenti in cui si mostra un attaccamento alla tradizione che naturalmente è commista alla religiosità popolare ed anche alla cultura.
Già nel Natale 1991 l'associazione presentò "La cantata dei Pastori" curata dal gruppo giovanile della Parrocchia di S. Croce. La particolarità di tale appuntamento è che la Cantata di Natale fu rappresentata in Via Gradini Teatro: all'aperto e al centro di un vecchio quartiere e per questo "acciaccato".
Centinaia di persone assistettero, nonostante il freddo di dicembre, alla rappresentazione che da oltre mezzo secolo è ben radicata in città. Fu anche l'occasione per molte persone, che per vari motivi non possono frequentare sale teatrali, di trascorrere un momento di aggregazione con un sano divertimento.
Nel 1993 il consiglio direttivo ideò una semplice manifestazione che già dalla prima edizione, svoltasi in
quell'anno, riscosse grande successo: si curò una mostra su "La festa dell'Immacolata nella pietà popolare a "Torre del Greco".
La manifestazione ha tutt'oggi il semplice intento di sottolineare quel clima solenne, che domina nell'unico, vero e incontaminato "appuntamento" per il popolo di Torre del Greco, quello dell'8 dicembre.
La mostra, patrocinata dalla Basilica di Santa Croce, si tiene in prossimità della festa dell'Immacolata presso l'oratorio della chiesa dell'Assunta.
Per le inaugurazioni si svolge una conferenza sul tema annuale del carro dell'Immacolata.
Nel primo anno, il 1993, la mostra era caratterizzata da una ricca e fornita esposizione di foto, molte antiche e rare, e alcuni bozzetti dei carri passati.
Nell'anno successivo e nel 1995 gli organizzatori hanno rivolto la loro attenzione ad una singolare nota della religiosità popolare locale: "I carri in miniatura", realizzati da ragazzi e adulti con il solo intento di celebrare nel giorno della sua festa Maria Immacolata, celeste patrona di Torre.
“Il valore di questa processione- afferma Mariano Esposito,  ex presidente dell’UCO (Unione Cattolica Operaia Maria S.S. Assunta) scomparso nel 2013 - è tutta concentrata in come un giovane sedicenne (Salvatore Di Lecce)che  continua la tradizione del più vecchio paratore di carretti: Antonio Formicola, conosciuto come ‘Cianella’ .Perché se i giovani riescono a mantenere vive certe tradizioni vuol dire che la Torre antica non è del tutto persa”.
Questa tradizione, spiega l'ex presidente dell’Associazione che fino al 2012 si occupava dell’organizzazione di una mostra che tratti il fenomeno, ha radici storiche, “da sempre- dice- nei vari quartieri i credenti hanno voluto realizzare dei personali omaggi alla Madonna”. Così, negli anni ’90, quando un gruppo di amici, tra i quali vi è anche l’attore torrese Elio Polimeno, scomparso nel 1998, ne scopre il valore, nasce l’idea della mostra- concorso in cui vengano realizzati ed esposti questi lavori, realizzati quasi sempre dai giovani delle diverse epoche, insieme a foto, elaborati e, spesso, pezzi autentici legati al Culto dell’Immacolata.
Dalla morte dell’attore(1998), fino al 2004 la mostra, sempre tenutasi all’interno della sala adiacente la S.S Assunta in via Comizi, è dedicata proprio a lui, con il rilascio, al vincitore, del “Trofeo Polimeno”. Poi, per ragioni “di natura personale dei familiari dell’artista”, la mostra-concorso è stata dedicata, a partire dal 2005, a Papa Giovanni Paolo II. E’, questa, dunque, una tradizione che, se in passato costituiva un omaggio degli amici ad un grande uomo, ora, per ovvie, ragioni ha cambiato direzione. La mostra è aperta al pubblico di solito nei primi dieci giorni di dicembre, ed è visitabile tutti i giorni sia di mattina che di sera, raccoglie gli elaborati (carri in miniatura, componimenti) delle principali scuole elementari del territorio (massima risposta da parte della “Nazario Sauro” e della “Giovanni Paolo II”).
Tra componimenti letterari e carri in miniatura, la risposta dei bambini al messaggio verte, decisamente (attraverso il riferimento al terrorismo, alla violenza e alla mancanza d’amore), sul degrado mondiale a cui si va incontro con l’invito ad una maggiore fratellanza e umana carità. Gli elaborati vengono di solito premiati a metà dicembre. Inoltre, la mostra offre un saggio fotografico dell’aspetto storico-religioso della città, con foto autentiche, possedute dall’Associazione, come quelle della incoronazione di Maria, all’interno della Basilica, nel 1954, alla Beatificazione di Vincenzo Romano, nel ’63, ad opera di Papa Paolo VI,e a quasi tutti i carri trionfali dell'Immacolata dal 1862 ad oggi.
Il 7 agosto 2011 in occasione dei vent'anni dalla fondazione dell'associazione U.C.O. Maria SS.Assunta, che deve il suo nome alla gloriosa assunzione al cielo di Maria, l'Immacolata Concezione ,è stato presentato nella Basilica di S.Croce , il libro "Vent'anni in cammino con Maria"
realizzazione a cura di Michele Tuoro.
Per sfogliarlo clicca sulla foto:
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Nel 150esimo anniversario del voto dei torresi all'Immacolata per lo scampato pericolo per intercessione della Vergine dall'eruzione vulcanica dell' 8 dicembre 1861, è nato all'interno dei locali associativi di via Comizi dell’Unione Cattolica Operaia Maria S.S. Assunta il primo laboratorio dei tradizionali"Carricielli dell'Immacolata".
L'iniziativa, che ha incontrato fin da subito il sostegno del parroco di Santa Croce Don Giosuè
Lombardo, nasce dalla volontà dei membri dell'U.C.O. di creare un laboratorio dove la tradizione sposa la devozione e l'arte.
Nel 2012 l'U.C.O.Maria S.S. Assunta dopo 21 anni di attivita' è stata sciolta.


Dal 2012 l’associazione "Oratorio Don Bosco - Basilica Pontificia di Santa Croce "organizza
la Mostra dei carri in miniatura dell'Immacolata .


L’associazione "Oratorio Don Bosco - Basilica Pontificia di Santa Croce "nasce sulle basi e nello spirito della tradizione di volontariato sociale dedicato all’organizzazione delle attività di aggregazione sociale e di sostegno alle famiglie gravitanti attorno alla Parrocchia Santa Croce. L’Oratorio mira a rappresentare l’ideale luogo di ritrovo per giovani, giovanissimi e famiglie, inteso come solido riferimento, baluardo contro l’abbandono e il disagio sociale, nonché come laboratorio per costruire nuove reti di conoscenza e di collaborazione reciproca, nell’ottica della libera partecipazione a qualsivoglia attività collettiva. L’Oratorio Don Bosco è il Cuore pulsante della Parrocchia di Santa Croce, vale a dire del Centro storico della Città di Torre del Greco, ed è ciò che dà ai fedeli e ai loro piccoli la quotidiana energia per creare, aggregare, e crescere insieme, un modo attraverso il quale la comunità cristiana presta ai giovani e alle loro famiglie la propria attenzione e il proprio impegno sociale, fatti di iniziative e aiuti concreti e proposte tese a realizzare, per quanto possibile, una quotidianeità serena e un futuro migliore, soprattutto in quei casi in cui le prospettive di vita non prevedono le parole “futuro” e “serenità” nel proprio vocabolario. L’Associazione ha, fra i tanti, lo scopo di organizzare eventi culturali, sportivi, artistici e musicali rivolti ad un coinvolgimento attivo e consapevole della popolazione nelle diverse fasce di età, in uno spirito di educazione all’amore della vita ed al rispetto ed amore del prossimo in tutte le sue espressioni, nonché in un’ottica di educazione alla fede, allo studio e alla solidarietà. Il servizio che l'Oratorio offre è possibile anche grazie ad un impegno congiunto di diverse realtà associative presenti a Torre del Greco, il cui contributo arricchisce la disponibilità di occasioni per riunire la comunità e renderla partecipe.
 Contestualmente alla preparazione del Carro dell’Immacolata, un vero e proprio laboratorio artistico-artigianale coinvolge i giovani e giovanissimi dell’Oratorio alla creazione dei Carri devozionali più piccoli, i tanti ‘figlioletti’ che seguono la statua durante la Processione del giorno 8.
In vista della Processione dell’8 Dicembre, in questa occasione vengono presentati ed esibiti i Carri realizzati a cura del laboratorio artistico dell’Oratorio parrocchiale. Si tratta di un momento particolarmente toccante, in cui i piccoli portatori trasportano i propri lavori con lo stesso orgoglio e con lo stesso spirito devozionale dei portatori del Carro dell’Immacolata, in un comune sentimento di fede e di condivisione di essa attraverso l’esposizione dei risultati di un laboratorio che è prima di tutto una fabbrica di sorrisi e di creatività.
All’interno della storica sede della Chiesa dell’ Assunta in Via Comizi ,è allestita la consueta mostra dei carri in miniatura realizzati nelle scuole primarie e secondarie dei Circoli torresi .
Un’iniziativa questa ben collaudata le cui radici risalgono all’impegno profuso dall’ “Ex U. C. O. M.aria SS.Assunta “, che per anni e con continuità ha offerto alle scuole del territorio la possibilità di conoscere le tradizioni e di sperimentarle in una composizione di fede, devozione e tradizione.
Manifestazioni dunque che richiamano all’attenzione i giovanissimi,con lo scopo di alimentare la favilla di questa festa che nella maggior parte dei casi arde gia’ con devozione nei cuori di tanti adolescenti.Un segnale forte per sperare in un futuro sempre piu’ segnato da un radicale attaccamento ad una devozione secolare lasciateci in eredita’ dai nostri avi.